26/09/2010
Un padre uccide la figlia di 3 anni poi si suicida - Uno Mattina, Rai 1
Il 20 settembre 2010 abbiamo assistito all’ennesimo episodio di omicidio-suicidio: Alberto Fogari, 44 anni, commesso in un supermercato, spara alla figlia di 3 anni, al cane e si toglie la vita con lo stesso fucile automatico da caccia. Il terribile episodio è accaduto a Lodari (Brescia). L’omicida-suicida era disperato perché la madre della bambina da pochi giorni si era unita in matrimonio con un altro uomo: i due erano separati da un paio di anni senza apparenti segnali d’allarme. Nel corso della trasmissione Uno Mattina lo psichiatra Tonino Cantelmi spiega perché una persona arriva a compiere un gesto così terribile. (foto: Tonino Cantelmi - Uno Mattina, Rai 1) “... Entra in gioco la disperazione di una depressione”, afferma lo psichiatra, “la depressione si costruisce pian piano nel tempo e, quando nessuno riesce a intercettare questo dolore, ad ascoltare davvero, una persona depressa può desiderare di togliersi la vita”. Ma perché trascinarsi la persona più cara? “La disperazione fa sì che uno pensi che per salvare tutto occorra uccidere la persona più cara e poi se stessi. Scatta il desiderio di salvare, di sottrarre a un destino terribile (per esempio la separazione) la persona cara. La morte rimane come l’unica possibilità di salvezza. Guarda il video