24/10/2012
Un nuovo sportello per le donne
Roma 20-21/10/12 - Si è svolto il convegno "Fututo alla Vita" organizzato da Movimento per la Vita. Nello specifico, ci si è confrontati sulle conseguenze psichiche dell’interruzione volontaria di gravidanza. Ai lavori, introdotti dal già presidente della Pontificia Accademia per la vita, il cardinale Elio Sgreccia, hanno preso parte, tra gli altri, lo psichiatra Tonino Cantelmi, la bioeticista Paola Pellicanò del Centro Regolazione naturale della fertilità dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Roberto Bennati, vicepresidente del Mpv.
Famiglia: Il dopo-aborto, un nuovo sportello per le donne |
Presentato il progetto del Movimento per la vita: consulenze psicologiche a quante si sono sottoposte a interruzioni volontarie della gravidanza. Buracchini: «Squarciare il velo di silenzio sui disturbi legati al trauma» di Mariaelena Finessi L'attesa di un bambino comporta dei cambiamenti nella donna, sia sul piano fisico e ormonale, sia a livello psicologico. La scelta di portare a termine la gravidanza o, al contrario, di interromperla è ad ogni modo ragione di una profonda vulnerabilità. Del tema si è discusso a Roma, il 20 e 21 ottobre, in un convegno organizzato dal Movimento per la vita (Mpv). Nello specifico, ci si è confrontati sulle conseguenze psichiche dell’interruzione volontaria di gravidanza. Ai lavori, introdotti dal già presidente della Pontificia Accademia per la vita, il cardinale Elio Sgreccia, hanno preso parte, tra gli altri, lo psichiatra Tonino Cantelmi, la bioeticista Paola Pellicanò del Centro Regolazione naturale della fertilità dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e Roberto Bennati, vicepresidente del Mpv. «In Europa e in America esistono tanti studi su quello che viene chiamato "disturbo post traumatico da stress dall'aborto" mentre in Italia non v'è alcun riscontro perché, di fatto, nessuna ricerca è stata mai realizzata». Così Maria Pia Buracchini, psicologa e sessuologa, racconta la ragione che ha spinto il Movimento fondato da Carlo Casini ad aprire a Roma lo sportello gratuito “Da donna a donna”. Inaugurato poche settimane fa nell’ambito di "Futuro alla vita", progetto realizzato con il contributo del ministero del Lavoro e politiche sociali, lo sportello offre in due diverse sedi della Capitale (il Centro di aiuto alla vita “Palatino” in piazza Sant’Anastasia 1 e il Centro Caritas di via delle Zoccolette 17) un servizio di recupero e consulenza psicologica per donne con difficoltà post-aborto. «Lo sportello - spiega Buracchini - nasce innanzitutto per abbattere il muro di ignoranza e squarciare il velo di silenzio che si ha su questi disturbi, tanto che nemmeno le stesse donne sanno di soffrirne poiché fanno fatica a parlarne, sentendosi sole davanti ad una ferita che non sanno rimarginare». I dati che illustra la sessuologa sintetizzano il fenomeno: il 78% delle donne che ricorre alla interruzione volontaria della gravidanza soffre, successivamente, di forme depressive mentre nella restante percentuale si registrano fobie, paure e, non ultimo, il timore del sesso se non addirittura il suo rifiuto, «poiché tutto si è scatenato da lì. La conseguenza è che anche la componente affettiva viene vissuta in modo distorto». La seconda ragione che è all'origine dell'istituzione dello sportello risiede «nel desiderio di realizzare finalmente una indagine anche in Italia», continua Buracchini. «Si inizia da Roma ma poi, con lo stesso metodo, vorremmo trasferire questa esperienza agli altri 600 Centri di aiuto alla vita diffusi sul territorio italiano». Nella pratica, alle donne viene somministrato un questionario elaborato da Cristina Cacace, psicoterapeuta e ricercatrice, che permette di valutare eventuali alterazioni nello stile di personalità e, nel caso affermativo, di affrontare la problematica con i professionisti che operano, tutti in modo volontario, allo Sportello. La tecnica adottata è quella del "coping", cioè della narrazione dell'evento. «Grazie a questo sistema – conclude la sessuologa -, le donne che hanno abortito rivivono il ricordo dell'evento, riuscendo a prendere coscienza anche della propria femminilità, che è poi il presupposto che permette l'elaborazione del lutto e la possibilità di affrontare una eventuale nuova gravidanza come una risurrezione». Per informazioni e appuntamenti si può telefonare, dalle 15 alle 19, al Centro di aiuto alla vita "Palatino" (tel. 338.8571871 - 347.5533452) o al Centro Caritas (tel. 389.6098601). 22 ottobre 2012 |