30/05/2019
Ragazzi sul web senza controllo
Fonte: RomaSette del 26/05/2019 - Rubrica Pianeta Giovani
Il Movimento Italiano Genitori (Moige) ha presentato dati molto significativi riguardo il rapporto dei giovanissimi con la tecnologia. I dati dell’indagine sul cyberbullismo e sull’utilizzo dei social, elaborati dai ricercatori del Moige che ho avuto l’onore di coordinare, hanno evidenziato aspetti interessanti (e a tratti inquietanti). Ne riporto alcuni. Il campione di ricerca è stato costituito da 2.778 ragazzi dagli 8 ai 18 anni. Abbiamo cioè valutato anche i bimbi ed abbiamo scoperto che verso gli otto anni inizia una progressiva “smartphonizzazione” dei bambini, che si conclude a 11 anni, quando tutti, ma proprio tutti, hanno lo smartphone a disposizione. Prima degli otto anni hanno però usato tablet, pc, cellulari dei genitori. È una generazione supertecnologica e iperconnessa: l’81% afferma che tutti i dispositivi presenti a casa sono connessi ad internet. L’intero campione controlla i propri profili online, il 55% li aggiorna più e più volte nel corso della giornata per non tralasciare nessun dettaglio di ciò che accade. I ragazzi sono connessi su più social contemporaneamente, fino ad arrivare anche a cinque. I più utilizzati sono: Instagram 77,4%, Youtube 62,3%, Snapchat 35,7% e (in netto declino rispetto agli anni precedenti) Facebook 33,9%. Ma attenzione: il 31% del campione ha dichiarato di essere stato un “cyberbullo”, facendo girare video imbarazzanti per prendere in giro i compagni e 1 su 2 condivide immagini personali. Un dato allarmante se pensiamo al fenomeno del “sexting”. Preoccupanti anche i dati sulle “fake news”: ben 8 ragazzi su 10 non verificano la veridicità dei contenuti che leggono online, anche se il 47% ritiene poco corrette e attendibili le informazioni su Internet. Non si procede, dunque, ad un controllo più approfondito delle notizie nonostante ci sia il sospetto di trovarsi di fronte alla possibilità di essere male informati. Otto ragazzi su 10 si fidano delle loro capacità personali e dell’istinto per distinguere le informazioni vere da quelle false, con un’alta esposizione al rischio di validare notizie false. Inoltre, più della metà del campione ha dichiarato di aver creduto ad una “fake news”. Emerge, infine, un basso controllo sulla vita online dei ragazzi: il 63% del campione esplora il web in solitudine, nella propria stanzetta o in giro per casa con un pc portatile o un tablet, nella completa indifferenza da parte degli adulti. Molti altri dati emergono, ma desidero segnalare tre fenomeni: l’assenza degli adulti (la maggior parte del campione agisce senza che un adulto sappia l’uso che il ragazzo fa della tecnologia), l’assenza di regole (l’uso della tecnologia è illimitato, anche a scuola, durante il riposo notturno, mentre studiano), lo sviluppo di una “mente distratta” (mentre si mangia, si studia, si gioca, si parla, mentre si fa qualunque cosa i giovanissimi sono distratti da notifiche, post, aggiornamenti dei profili, foto, video e altre azioni on line).