29/11/2016
Ad Assisi il Convegno Nazionale dei Direttori Uffici Famiglia Diocesani
Fonte: sito web Diocesi di Fossano
Aprendo i lavori, don Paolo Gentili, direttore dell’Ufficio Famiglia Nazionale della CEI, ha posto l’accento su alcuni cambiamenti di prospettiva che Amoris Laetitia chiede ai vari operatori diocesani, in quanto, ha detto: “con le stesse note di Familiaris consortio, il testo che da 35 anni orientava la pastorale della famiglia, ora è stata scritta una musica totalmente nuova”. Mons. Vincenzo Paglia, Presidente della Pontificia Accademia della Vita, ha ricordato che per la comunità cristiana “la prima indissolubilità non è quella tra marito e moglie, ma è quella della Chiesa verso i suoi figli, che la costringe ogni volta a cercare la pecora che si è allontanata dall’ovile, per offrirle di nuovo la sua compagnia”. Il vescovo di Bologna mons. Matteo Zuppi, ha messo in relazione Evangeli gaudium con Amoris laetitia, mostrando come quest’ultima sia frutto del manifesto programmatico del Papa: “Nella toponomastica di Francesco il tom tom non funziona più; la meta non è cambiata, ma per raggiungerla è necessario cercare strade nuove che finora non erano tracciate”. Don Roberto Malpelo, Presidente del Tribunale Ecclesiastico della Toscana, ha considerato il tema della nullità matrimoniale, alla luce della recente riforma del processo canonico, invitando gli Uffici Famiglia a segnalare alle persone interessate questa opportunità. Molto interessante la tavola rotonda del sabato pomeriggio, che ha messo a tema la coscienza e il contributo che può dare la teologia alla sua formazione (prof. Giuseppe Lorizio), la fragilità e l’instabilità dei legami affettivi (dott. Tonino Cantelmi), ma soprattutto la continuità di alcuni passi di Amoris laetitia, quelli che riscoprono la centralità della coscienza personale, con il Catechismo degli adulti ai num. 919-921 così come mostrato sapientemente dal prof. Basilio Petrà, presidente dell’Associazione Moralisti italiani. Significativa l’ultima parte del convegno dedicata al racconto di una esperienza di accompagnamento di famiglie con al loro interno una persona omosessuale: un giovane e il gesuita p. Pino Piva di Roma hanno dato testimonianza significativa di una pastorale quanto mai urgente per le nostre comunità cristiane.
Il dibattito che ha seguito ogni relazione, ha messo in evidenza una generale accoglienza da parte della platea dello stile e del rinnovamento che Amoris laetitia chiede ad ogni operatore della pastorale familiare, anche se non sono mancate osservazioni critiche e a tratti risentite. Nelle conclusioni, don Paolo Gentili ha invitato i responsabili degli Uffici a considerare come il Vangelo “converta ogni situazione di vita nella quale possiamo venire a trovarci”, auspicando che presto si realizzi “l’abbraccio tra il figlio maggiore della parabola con quello minore, per essere insieme davvero parte della gioia del padre di misericordia”.