19/10/2012

La sfida della Rete: per i comunicatori e per i minori

Comunicato Stampa Co.Per.Com del 18/10/2012. La tecnologia è un fatto profondamente umano. Anonimato, velocità, narcisismo e ambiguità nella Rete sono i rischi da non sottovalutare. Sono state queste le affermazioni più suggestive ricavabili dall’incontro di studio “La sfida della Rete: per i comunicatori e per i minori” del Copercom che si è svolto a Roma il 18/10/2012

Fonte: Copercom by settimanadellacomunicazione − in News − ottobre 18, 2012 La tecnologia è un fatto profondamente umano. Anonimato, velocità, narcisismo e ambiguità nella Rete sono i rischi da non sottovalutare. Sono state queste le affermazioni più suggestive ricavabili dall’incontro di studio “La sfida della Rete: per i comunicatori e per i minori” del Copercom che si è svolto a Roma il 18 ottobre. I lavori, introdotti dal presidente Copercom, Domenico Delle Foglie, e dal sottosegretario Cei e direttore dell’Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali, mons. Domenico Pompili, hanno avuto come relatori padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”, e Tonino Cantelmi, psichiatra e psicoterapeuta. Presenti i rappresentanti delle 29 associazioni aderenti al Copercom (Coordinamento delle associazioni per la comunicazione). “La tecnologia – ha affermato padre Spadaro, esperto in new media – è un fatto profondamente umano” e quindi in esso si può realizzare “la signoria dello spirito sulla materia”. Diventa però importante “non solo usare bene la Rete ma anche vivere bene al tempo della Rete”. “Anonimato, velocità, narcisismo e ambiguità nella Rete” sono i rischi evidenziati da Cantelmi che, senza negare gli aspetti positivi del digitale, ha ricordato che “il bisogno di relazioni autentiche non cesserà mai”. Nel dibattito sulle due relazioni è emerso, quale dato condiviso, che “nel tempo della Rete non serve la sfiducia ma occorre una maggior competenza educativa”. E in questo impegno il Copercom intende continuare con le proposte presentate su www.copercom.it. In apertura dei lavori non è mancato un ricordo di don Roberto Giannatelli, ideatore della “media education”, morto la scorsa settimana.