03/03/2023
Chiesa italiana e la salute mentale 5
Alla ricerca del tempo futuro
Editore: Editoriale Romani
Collana: Le domande di senso
A cura di: Ufficio nazionale per la pastorale della salute, Conferenza episcopale italiana, M. Angelelli
Data di Pubblicazione: novembre 2022
EAN: 9788899515829
ISBN: 8899515824
Pagine: 68
Proponiamo l'articolo del Prof. Tonino Cantelmi dal titolo "È la compassione ad aprire la porta verso il futuro"
Un femore rotto e poi guarito. Secondo l'antropologa Margaret Mead è il primo segno di civiltà in una cultura antica. Nel regno animale con un femore rotto non puoi metterti al riparo, non puoi cibarti, né dissetarti, sei in pericolo e non sopravvivrai a lungo. Un femore rotto e poi guarito è la prova che qualcuno ha preso l'impegno e il tempo di stare con colui che è ferito, di portarlo in un luogo sicuro e di aiutarlo. Un femore rotto e poi guarito è la prova dell'essere compassionevoli.
La compassione, intesa come sensibilità verso la propria e l'altrui sofferenza al fine di comprenderla, prevenirla e alleviarla,deriva da un sistema biologicamente radicato che si è evoluto nel corso di millenni e che condividiamo con altri animali sebbene, nell'essere umano, si manifesti in un modo del tutto particolare. Fra i vari fossili di essere umano rinvenuti in varie aree del mondo ce ne sono due particolarmente interessanti, che testimoniano la presenza, già milioni di anni fa, di comportamenti simili alla compassione.
Il primo esempio è una femmina di homo erectus (KNM ER 1808), uno degli scheletri più completi trovato a Kobi Fora in Kenya e risalente a circa 1,6 milioni di anni fa. I dati desunti dall'analisi delle sue ossa lunghe sono coe- renti con un caso grave e fatale di ipervitaminosi A: avrà sofferto di un dolore estremo e immobilizzante, spesso causa di perdita di conoscenza. L'ipotetica lunga durata della malattia e il fatto che sia stata la causa di morte della donna, hanno convinto gli studiosi che anche in quel periodo coloro che el stavano accanto dovevano averla nutrita e protetta dai predatori (Tilley, 2015; Walker &Shipma, 1977).