04/09/2011
Progetto PERDONO nelle scuole toscane
Pronto un programma anti-rancore per le scuole toscane. L’Ufficio Scolastico Regionale ha oggi diffuso fra la scuole primarie della Toscana un documento che illustra un percorso educativo per la promozione del superamento del rancore, già studiato negli Stati Uniti, in Irlanda e in Korea.
I bambini vengono aiutati a riflettere e a lavorare nell’ambito dell’intelligenza emotiva e morale, per riconoscere il sentimento del rancore e sviluppare sentimenti e comportamenti prosociali, rispetto, gentilezza, profondo rispetto dell’altro, amore inteso come atto morale libero, e perdono. Il perdono è un processo di trasformazione di intenzioni e atteggiamenti nei confronti di qualcuno percepito come offensore o aggressore, riduce intenzioni e atteggiamenti di vendetta, rabbia, risentimento, ruminazione ed evitamento, quindi promuove emozioni, pensieri e intenzioni, insomma atteggiamenti benevoli. Perdonare non significa considerare giusta l’offesa ricevuta, reprimere dalla coscienza o rimuovere dalla memoria; non coesiste con la percezione che l’offensore abbia avuto buone ragioni per offendere, e non coincide con una ri-frequentazione pericolosa fra l’offeso e l’offensore. Dopo essere stati trattati ingiustamente da un’altra persona è possibile e dignitoso maturare, spesso lentamente, la decisione di perdonare. Su questo lavora il “Programma P.E.R.D.O.N.O.” (pdf scaricabile qui), che utilizza storie illustrate calibrate per le varie classi, e tra le quali spiccano quelle del Dr. Seuss. Esso riprende il “Forgiveness School Curriculum” del Prof. Robert Enright, ospite a Firenze per due volte, nel 2009 e nel 2011, su invito della sezione Toscana dell’Associazione Italiana Psicologi e Psichiatri Cattolici. “Siamo rimasti colpiti dalla profondità umana, morale e psicologica degli interventi volti a promuovere il perdono a scuola nonché nel setting psicoterapeutico” spiega il Daniele Mugnaini, presidente dell’AIPPC Toscana. L’ideatore del curricolo ci ha generosamente fornito tutto il materiale didattico, mentre l’Ufficio Scolastico, dopo averne riconosciuto lo spessore scientifico e pedagogico, ha finanziato la sua traduzione in italiano, che è stato curato dalle dottoresse Carla Marzona e Laura Luiu”. Il curricolo, sottolinea Il Direttore Generale nei suoi saluti introduttivi, “si inserisce tra le misure di sostegno alle Istituzioni Scolastiche per il nuovo insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione” previsto dall'art. 1 della Legge 169/2008 per le scuole di ogni ordine e grado e si configura al contempo come un programma di prevenzione al disagio e a ogni fenomeno di aggressività, violenza e prevaricazione tra pari, compreso il bullismo”. La dottoressa Francesca Balestri, Coordinatore del programma e Referente dell’Ufficio Scolastico Regionale, parlando del termine perdono, spiega: “All’inizio ci lasciava un po’ perplessi ma” anche “ci scuoteva e ci incuriosiva, proprio per lo scarso uso che se ne fa nell’ambito disciplinare linguistico. E ci ha convinto l’interpretazione laica e di non negazione, né tantomeno giudizio rispetto al conflitto, ma di opportunità che si fa sperimentare di evolvere da quel conflitto, spesso anche fisiologico, in modo costruttivo”. L’introduzione di Daniele Mugnaini, Supervisore del programma, fa invece un’analisi dell’attuale periodo storico, connotato da un’attenzione sproporzionata all'intelligenza “tecno-scientifica”, a scapito dell'intelligenza emotiva e dell'intelligenza morale, nonché del senso di solidarietà civile. Anche a scuola non di rado se ne vedono i segni nell’aumentato disagio psicosociale, in certi episodi di bullismo e di brutale violenza, in una diffusa immaturità affettiva e in una frequente incapacità di assumersi responsabilità sociali. La cultura attuale viene inoltre filtrata alle nuove generazioni da una serie di “media di intrattenimento” (TV, internet e cellulare) che abituano al sensazionalismo e a volte alla violenza, promuovono spesso relazioni sociali sempre più “virtuali” e superficiali, determinando negli studenti (ma a volte anche negli insegnanti stessi) individualismo, intolleranza alla frustrazione, incapacità di etabolizzare la rabbia e indisponibilità a soffrire per realizzare ideali o difendere relazioni affettive quando minacciate dalle connaturali crisi. Colluderebbe con queste tendenze una crisi della famiglia come stabile punto di riferimento educativo e valoriale. Sono quindi opportuni programmi che suscitino l’ interiorizzazione di una imprescindibile “mappa di valori” che faccia maturare forme pacifiche e feconde di convivenza. Gli studi empirici compiuti sui benefici di un autentico e spesso lungo processo volto a maturare un perdono, ne hanno fino ad oggi confermata l’efficacia: le relazioni affettive si conservano e si rafforzano, l’ansia, l’astio e la depressione si riducono, mentre aumentano la speranza, la serenità e alcuni indici di salute fisica. Il Documento diffuso nelle scuole, dopo aver illustrato alcuni presupposti scientifici del programma, Descrive poi cosa è necessario fare per avviarlo a scuola: sono necessari insegnanti motivati, che partecipino a uno workshop iniziale di mezza giornata e siano disposti a studiare il materiale didattico fornito. Il Documento riporta una parte rilevante del materiale didattico che costituisce il curricolo, quindi illustra i risultati positivi della relativa sperimentazione che quest’anno è stata avviata in quattro scuole fiorentine. “Si tratta – dice il Prof. Enright – di un’avventura veramente appassionante: aiutare i bambini a perdonare. Non possiamo pensare ad un’attività, per loro, che abbia maggior valore di questa”. “Speriamo – conclude Mugnaini – che molti genitori e insegnanti, di scuole pubbliche e paritarie si adoperino per lanciare questo programma fra i banchi della scuole toscane. Mi aspetto soprattutto dalle scuole cattoliche una sensibilità particolare in questo senso”. Il riconoscimento dell’Ufficio Scolastico è uno stimolo prezioso, perché tanti bambini possano cogliere questa preziosa opportunità.