21/11/2010
L'estasi della coppia
In questa relazione Gianni Bassi e Rossana Zamburlin approfondiscono ed elaborano l'esperienza personale e professionale, il pensiero di Chopra ( 1998 ) e di tutti i mistici di tutte le religioni che hanno fatto della ricerca dell'estasi, cioè dell'unione con lo Spirito, lo scopo della loro vita.
L'ESTASI DI COPPIA di Gianni Bassi e Rossana Zamburlin INTRODUZIONE In questa relazione cercheremo di approfondire ed elaborare la nostra esperienza personale e professionale, il pensiero di Chopra ( 1998 ) e di tutti i mistici di tutte le religioni che hanno fatto della ricerca dell'estasi, cioè dell'unione con lo Spirito, lo scopo della loro vita. Il fatto che molti mistici usino un linguaggio sessuale mostra solo che l'unione con Dio e l'unione fra uomo e donna sono in rapporto stretto, infatti: "DIO creò l'uomo a sua IMMAGINE; a immagine di Dio lo creò; MASCHIO E FEMMINA li creò. DIO li BENEDISSE e disse loro: "Siate fecondi e moltiplicatevi,..." ( Genesi 1,27-28 ). Il rapporto sessuale è atto creativo per eccellenza. Nell'orgasmo, in cui avviene questo abbandono reciproco, in cui si perde, per alcuni istanti, il senso del proprio io, si sente, in questo momento particolare, l'unione col partner e col cosmo. Si può considerare l'orgasmo come il prototipo dell'unione mistica con Dio: da una gioia momentanea ad una gioia infinita. Un'altra immagine che fa capire la vicinanza e la somiglianza fra queste due realtà è quella che considera una delle caratteristiche principali di DIO di essere AMORE: tanto più un uomo e una donna si amano, quanto più sono vicini a Dio o addirittura sono Dio. Per questo motivo sviluppare la capacità d'amare in tutti i suoi particolari, anche fisici e psicologici, è un compito spirituale. Non a caso alla coppia Dio ha consegnato tutto il creato, come a dire che è l'unione fra maschile e femminile, fra la razionalità e il sentimento nel rispetto dello Spirito che permette un "governo" sano del mondo. SVILUPPO DELLA COPPIA COME ASCENSIONE A mano a mano che un uomo e una donna ascendono, cioè si sviluppano, in questa misura il loro rapporto d'amore si trasforma in estasi. L'ascesa, lo sviluppo si basa sulla capacità dei sentimenti dell'amore di espandersi, di andare oltre i propri limiti e di affacciarsi, per tempi più o meno brevi o lunghi, sull'infinito. Dopo queste esperienze l'io si sente meno intrappolato dal tempo e dallo spazio "di questo mondo". Si ha meno paura della morte, ci si sente meno "attaccati al materiale", ci si può lasciare andare, arrendersi al partner, si possono abbassare più facilmente le difese dell'io. Ascendere è un processo, come lo è l'innamoramento o lo sviluppo di un rapporto sentimentale. Non si va in un altro mondo: si trasforma l'esperienza della realtà che viviamo ( per questo il disprezzo per il mondo non è una vera esperienza spirituale, si prendono più adeguate distanze, ma comunque si ama questo mondo, che, per effetto di questa rinnovata capacità d'amare, si rinnova ), si trasforma in un paradiso di realizzazioni ( "Il centuplo quaggiù..." ), nell'amore e nella pace, senza modalità di potere, di rabbia, senza rancori e risentimenti. LASCIARE ANDARE IL CONTROLLO Ci si lascia andare sempre più fino a che non ci sia più nulla da lasciare andare, il controllo gradualmente diminuisce fino a scomparire. L'ascesa è la fase finale della rinuncia dell'attaccamento alla divisione, l'illusione di credersi un io separato dal tu, allora si crea quella simbiosi fra io e tu che diventa noi, che gradualmente ingloba gli altri, fino a sentirsi tutti uniti, tutti cittadini del mondo, interdipendenti. L'esperienza dell'estasi va oltre l'io: in greco la parola "ékstasis" vuol dire "stare o porre fuori". L'estasi richiede che si vada oltre noi stessi oppure può significare che è intorno a noi in attesa di essere vissuta e notata. Questo può avvenire quando si aprono le difese, si apre la mente, si apre il cuore e si notano realtà che sono state sempre lì, di cui non eravamo consapevoli, e, quindi, avvengono intuizioni liberatorie. Sviluppando gradualmente l'intimità con se stessi e col partner ad un certo punto, inevitabilmente, arriva l'estasi: questa è la fase finale dell'intimità. Tendendo la mano verso il partner, cercando di completarsi, risolvendo il vuoto in sé e nel partner si guarisce. In uno sviluppo sano del rapporto sentimentale abbiamo amato noi stessi e il partner, ci siamo curati, ci siamo perdonati per tutti gli errori che, inevitabilmente, abbiamo fatto, abbiamo trovato o meglio ritrovato lo Spirito. Arriva l'illuminazione, ci si sente un tutt'uno con l'umanità intera e con l'universo. Il puro e vero amore si fondono nella spiritualità, come due gocce nell'oceano, perché l'estasi è più forte di ogni separazione. L'io e la coppia cedono il passo al fluire dell'estasi. Tanto più si è in estasi, quanto più si è liberati. Ovviamente i conflitti e i problemi individuali e di coppia interferiscono e impediscono l'intimità e l'estasi. Ma non dobbiamo odiarci e odiarli: è del tutto umano averli. E' opportuno viverli come tappe dell'ascesa, cioè come lezioni da imparare e, in un certo senso, viverli in positivo, come stimoli e sfide. Per fare ciò bisogna avere COMPRENSIONE, COMPASSIONE e CONSAPEVOLEZZA per sé, per il partner e per tutti gli altri. Infatti la liberazione che avviene con l'estasi non è un'estinzione o un annullamento, ma una nuova nascita, una trasformazione nella pienezza, nuove modalità di rapporto più evolute. ESSERE NELL’ESSERE L'esperienza di ESSERE NELL'ESSERE permette di sentire il partner come l'innamorato e come Dio. Al cristiano è prescritto di vedere nel prossimo Gesù Cristo, quindi il partner, che è il primo prossimo, cioè quello più vicino, è Dio. Questo non ci deve né intimorire, né, tantomeno, far spegnere la carica erotica, che, anzi, è prescritta. Possiamo gioirne. Purtroppo secoli di repressione ci hanno fatto percepire uno spirito senza eros. Ma questo è stato il contributo di persone sessualmente represse che hanno proiettato i loro problemi su tutti gli altri, ancora oggi e chissà per quanto tempo paghiamo e pagheremo le conseguenze di tali atteggiamenti di divisione e di potere. La costante espansione permette l'unione totale e l'io individuale scopre di essere un "io cosmico", non più isolato, né dal partner, né dagli altri. L'io non è più limitato dal tempo e dallo spazio, vive in un'altra dimensione: l'INFINITO. Possono sembrare esperienze astratte, straordinarie, non umane. In realtà la coppia che si dedica alla propria liberazione ( del corpo, della mente e dello spirito in rapporto ), inevitabilmente, prima o poi, arriva all'estasi e ciò che sembrava incredibile si dimostra reale e praticabile. Ovviamente è necessario un impegno costante, che significa mettere l’amore come prima priorità. La liberazione rappresenta un graduale cambiamento della presa di coscienza, una graduale percezione della nostra identità in rapporto al partner e al resto del mondo. Abbiamo sempre più intuizioni profonde sui nostri talenti e su come metterli a frutto per noi stessi, per il partner e per l'umanità intera. L'estasi ci porta completamente fuori dai nostri confini individuali, inevitabilmente limitati. Nell'estasi ci conosciamo come coppia cosmica, illimitati nel tempo e nello spazio, rivolti nell'infinito. Il viaggio dell'amore di coppia torna alla fonte della coscienza, della potenza e dell'essere. La liberazione, ancora una volta, non è un fine ma è l'inizio di un altro viaggio: iniziamo a vivere nella pienezza, superiamo il vuoto, liberandoci gradualmente. Le anime liberate sono cittadine dell'universo, spiriti liberi ( lo Spirito non si sa da dove viene, né dove va, per questo bisogna seguire il processo, aperti al mistero… ). La liberazione è come una rinascita. I mistici parlano spesso di periodi bui, di attraversare la buia notte dell'anima. In psicanalisi di attraversamento dell'angoscia della morte, di elaborazione e trasformazione delle difese dell'io, sentite, a volte, come tendenze suicidarie. In realtà ciò che si sta "suicidando" sono le vecchie difese dell'io che impediscono l'evoluzione e la liberazione ulteriore. L'attraversamento della buia notte dell'anima corrispondono a vere e proprie crisi nevrotiche o psicotiche in cui la persona si libera di strutture rigide ( per questo c'è molta sofferenza... ), la gabbia che ci siamo costruiti in collaborazione con le persone significative della nostra vita. Fuori dalla gabbia c'è una nuova vita... C'è meno testa e più cuore. Una volta che si è raggiunta la dolcezza del cuore si cerca di viverla più che si può. "...Tutti noi viviamo per quel dolce punto nel nostro cuore. Qualsiasi cosa sembri accadere all'esterno, ogni persona desidera tenersi aggrappata per sempre a quel punto. Viene toccato nell'amore, a volte nel sesso, spesso in momenti di suprema creatività. Quando riusciamo ad arrivarci permanentemente, la trasformazione va oltre il sé per cambiare il mondo." ( D. Chopra, 1998, pag. 266 ) LA TRASFORMAZIONE PERSONALE, DELLA COPPIA E DEL MONDO Il mondo viene trasformato dall'estasi, nel mondo di Dio, le parole del Padre Nostro diventano così più reali: "...venga il Tuo regno, sia fatta la Tua volontà come in cielo, così in terra...". Lo spirito si incarna, tutte le divisioni vengono superate ( è l’egocentrismo che divide...): il tempo e l'eternità, il sacro e il profano, il male e il bene, il quotidiano e l'eterno, ecc. Aprirsi, più o meno gradualmente, allo spirito significa diventare spirito; l'amore diviene naturale e la prospettiva diviene sempre più universale. Tutti i partner nei momenti di intenso piacere, gioia e felicità hanno la sensazione di essere talmente uniti da non sentire i confini della personalità individuale. Si entra in una dimensione dove le tracce dell'io diminuiscono a tal punto che si scioglie nell'amore, come due gocce d'acqua che ritornano al mare. La liberazione spirituale, che comprende la liberazione fisica e quella psicologica, porta all'estasi. Questa non è una sensazione o un insieme di idee, ma un cambiamento e una trasformazione, sostanzialmente duraturo, anche se, a volte, fluttuante, della percezione nel quale avviene il diretto contatto con lo Spirito. Pochi hanno queste percezioni proprio perché ci sono molti schermi che interferiscono nel contatto con lo spirito. Il contatto con lo spirito ci permette di superare il dualismo e tutto ciò che ci sembrava negativo, sgradevole, buio, vergognoso, menomato, danneggiato, brutto in Lui è trasformato e riconosciuto come accettabile, intero e radioso nella sua luce: permetti alle cose di esistere, il mondo non deve essere come lo vogliamo noi, è quello che è.... Il male è dolore non elaborato. Il male è solo un accidente, è solo non ancora bene. Potenzialmente tutti possiamo arrivare a questa visione: siamo tutti alla ricerca dell'amore totale e globale che ci faccia sentire vivi, veri ed eterni. Quando ci risvegliamo allo spirito ogni parte fisica e psicologica si risveglia. La vera spiritualità permette al corpo di sbloccarsi e alla psiche di trasformare ogni disagio. Le squisitezze della vera estasi non possono apparire finché noi non siamo pronti a contenerle. Le interferenze economiche quotidiane, le frenetiche attività, la mente ansiosa non permettono alla quiete, alla pace di durare a lungo. LA RICERCA DELL’ESTASI L'estasi è la liberazione della personalità che torna all'integrazione e all'interezza. Qualsiasi realtà ci porti più vicini all'integrazione e all'interezza ci porta vicini all'estasi. Ovviamente l'estasi dovuta a sostanze chimiche non è realmente liberatoria, infatti spesso dopo queste esperienze le persone stanno malissimo. Promuovere e sviluppare interiormente la quiete e la calma permettono l'estasi. Non ci può essere manipolazione fisica o psicologica per raggiungere la quiete, ma disponibilità, abbandono e motivazione. L'illuminazione può avvenire in qualsiasi circostanza, ma non è casuale o accidentale. Per arrivare all'estasi, alla pace della mente bisogna percorrere lo sviluppo spirituale fino in fondo con fiducia, disciplina e fede. L'estasi si raggiunge con l'espansione della coscienza. L'espressione dei sentimenti ci permettono di andare oltre le difese dell'io, e quando ci impegniamo costantemente a vivere nell'amore, con amore e per amore, siamo pronti e in grado di vivere nello Spirito. Quotidianamente è opportuno cercare di raggiungere un'autentica UNIONE e sanare le ferite attuali e passate ( che inevitabilmente emergono proprio grazie all'amore...) dovute alla divisione. In questo modo gradualmente si superano le bugie, le manipolazioni, gli attaccamenti alle realtà "esteriori", che impediscono l'unione delle anime e la trasparenza. La chiusura psicologica e l'attaccamento al corpo, visto come immagine, possono impedire e soffocare le voci dello spirito che vengono sia dall'interno che dall'esterno. Ma quando le difese e i confini dell'io svaniscono, quando il corpo viene sentito non come diviso dallo spirito, ma come la manifestazione dello spirito ( la bellezza, infatti, è un attributo divino...), allora avvengono lampi di verità e si intuisce di essere sublimi ed estatici, cioè scintille divine. Lo spirito è sempre stato presente e paziente, dentro e fuori, in attesa soltanto di essere visto e sentito. A questo punto siamo più disponibili a farci guidare dallo spirito a seconda dei talenti individuali e di coppia. L'amore universale richiede che il nostro cuore si espanda finché la pace e la beatitudine diventino sostanzialmente caratteristiche stabili della nostra personalità e del rapporto di coppia: l'unione mistica come unione dei contrari, il partner non è più visto come colui che va plasmato a nostra immagine e somiglianza, ma come colui che va valorizzato, apprezzato, integrato e rispettato. Ovviamente non è un processo facile, visto il contesto culturale ed economico, ci possono sempre essere piccole e grandi ricadute con attacchi rabbiosi, ma una volta che si è nel cammino dell'amore, prima o poi l'integrazione e la pace avverranno e si estenderanno, gradualmente, a tutti coloro con cui si verrà in contatto. La vera testimonianza è vedere realmente un rapporto d'amore sano, non si tratta di teorizzarlo: le parole si perdono e non sono credibili se non si trasformano in realtà. E' veramente tragica la carenza d'amore presente nel mondo, ma anche, purtroppo, nelle comunità sociali, nelle parrocchie e negli ordini religiosi. Solo circa un 25% delle coppie vive una sana e profonda intimità. Ma l'amore è per tutti: la strada non è chiusa da nessuna parte e, grazie alla maturità di molte persone, esistono una moltitudine di insegnamenti e di pratiche psicoterapeutiche e meditative che ci spingono a porre i nostri piedi sul cammino, nonostante le nostre resistenze. In realtà non bisogna andare da nessuna parte: è un lasciarsi andare all'amore presente in sé, nel partner e nello Spirito. Questa esperienza provoca immense trasformazioni e la simbiosi col partner avviene con naturalezza, rimanendo completamente a proprio agio. Arriva il momento in cui la ricerca, che è il miglior modo di pregare ed è infinita, ma non più ansiosa, si trasforma in realizzazione. Si prendono le distanze dai propri drammi interiori e relazionali, attraverso la comprensione e il perdono e si passa da una posizione di protagonisti coinvolti, a testimoni più distaccati. Poiché abbiamo passato la vita nell'essere attivi, questo nuovo atteggiamento, che può sembrare passivo, non ci è molto familiare. La possibilità di diventare testimoni, piuttosto che coinvolti, di ciò che accade dentro e fuori di noi permette l'esperienza della calma e della quiete. Queste si possono trasformare in silenzio. Molte persone hanno paura del silenzio. Ma il silenzio ha un suo dinamismo particolare. La psiche, nonostante l'assenza di pensieri, è comunque "attiva". A questo punto o nasce un nuovo pensiero che riattiverà il dialogo interno o il silenzio condurrà ad un silenzio più profondo. "...Una volta che l'attenzione è stata catturata dal silenzio più profondo, la trasformazione interiore è completa. Qualsiasi cosa accada in seguito emerge per conto suo. Si è portati a faccia a faccia con il puro Essere, la pura consapevolezza, la pura gioia. Si rivela ciò che gli antichi termini sanscriti chiamano "sat chit ananda", l'ETERNA COSCIENZA DELLA BEATITUDINE. Un santo cristiano potrebbe chiamare la stessa esperienza IL VOLTO DI DIO." (D. Chopra, 1998, pp. 278-279) Questa è un'esperienza che si fa raramente, ci vuole una pratica meditativa costante. Occorre parecchio tempo ed esercizio prima che tali esperienze nate nel silenzio più profondo, con tutte le difficoltà e le resistenze presenti, possano essere trasportate nel tempo e nello spazio del mondo. Una vita riempita di ansia, di caos e di frenesia è difficile da riempire con il silenzio dell'estasi. Le emozioni spiacevoli vanno trasformate, non vanno trattenute. Ma il fatto che esista la possibilità dell’estasi ci dà la certezza che siamo in cammino verso l'amore totale. BIBLIOGRAFIA G. Bassi e R. Zamburlin, La comunicazione nel rapporto di coppia, Ed. S. Paolo, Cinisello B. ( MI ), 1998 ( edizione ampliata e aggiornata 2008 ). G. Bassi e R. Zamburlin, I sentimenti nel rapporto di coppia, Ed. S. Paolo, Cinisello B. ( MI ), 2001 ( seconda edizione 2006 ). G. Bassi e R. Zamburlin, L’intimità nel rapporto di coppia, Ed. Paoline, 2009 ( seconda edizione 2010 ). D. Chopra, In cammino verso l’amore, Ed. Sperling & Kupfer, Milano, 1998 T. Moore, Amici nell’anima, Ed. Frassinelli, Milano, 1995.